Assimilare il farmaco ad un normale "prodotto" di consumo sviluppato dall'industria è difficile e "rischioso”. Perché? Per i suoi evidenti legami con la salute dell'uomo, innanzitutto, e per la sua capillare diffusione nella società moderna. In più, il mercato farmaceutico si distingue per una caratteristica peculiare: non esiste coincidenza tra il soggetto che sceglie il farmaco da acquistare (il medico), il soggetto che lo consuma (il paziente) e in vari casi con chi lo paga, ossia lo Stato, tramite il nostro Servizio Sanitario Nazionale.
Il farmaco viene considerato un "bene sociale" per i suoi stretti rapporti con la salute dell'uomo. La riconosciuta natura di bene "sociale" attribuita al farmaco, ha portato a "socializzare" una quota rilevante del suo consumo, ossia ponendo a carico della collettività la totalità o una parte del suo costo, entrando quindi a far parte integrante dei meccanismi di redistribuzione del reddito attuate dai diversi paesi ad economia avanzata.
L'obiettivo del contenimento della spesa pubblica per i farmaci è una necessità che è sorta man mano che è cresciuta la presenza del settore pubblico nel ruolo di principale finanziatore della spesa farmaceutica, che pone il SSN come principale acquirente dei farmaci offerti sul mercato. Quindi in seguito alla socializzazione della domanda, il prezzo dei farmaci assume una duplice valenza: da una parte deve essere adeguato a remunerare l'attività produttiva delle imprese, d'altra parte la sua definizione, da parte dell'autorità pubblica, determina indirettamente l'ammontare delle risorse a carico del SSN da destinare alla spesa farmaceutica. Le esigenze attuali di un maggiore controllo della spesa pubblica implicano che la crescita della spesa farmaceutica divenga economicamente sostenibile e giustificabile in termini di obiettivi di salute da perseguire.
Giorgio Lorenzo Colombo, dal 2002 è docente di Organizzazione Aziendale presso Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Pavia. E’ direttore scientifico del Master MAMAF in Marketing & Management nel settore farmaceutico e del Centro di Economia e valutazione del Farmaco e delle Tecnologie sanitarie – CEFAT, sempre presso l’Università di Pavia. Dal 1994 è tra i soci fondatori di S.A.V.E. Studi Analisi Valutazioni Economiche, società di ricerca e consulenza in economia sanitaria, farmacoeconomia e outcomes research. E’ autore e co-autore di oltre 220 pubblicazioni scientifiche e 3 monografie, membro di comitati scientifici di riviste peer-review nazionali ed internazionali. Dal 2008 è Editor-in-Chief di ClinicoEconomics and Outcomes Research Journal.